Il cibo, nelle sue declinazioni, può essere inteso come identità territoriale e come elemento di racconto di una storia.
Il recupero delle tradizioni e delle buone pratiche del passato si incrociano sempre più spesso, con l’esigenza della gente di vivere esperienze che assimilino al gusto la sua narrazione.
Il passato torna a vivere nel contemporaneo e diventa attrattore di interesse oltreché generatore di nuove economie.
Tra le tradizioni della gastronomia lucana vi è la produzione della pasta fatta a mano. Una pratica che ben racconta la storia di questo popolo e che si deve tutelare e trasmettere.
La Basilicata è una regione nota al mondo da quando Matera è stata nominata nel 2019 Capitale Europea della Cultura. Non lo sarebbe mai diventata se non avesse trasformato la sua dannazione, i sassi, nel presupposto della sua
rinascita urbanistica e culturale.
La cultura in fondo non è altro che rendereuniversale un particolare specifico.
Aliano è nota agli italiani per essere stata la città di confino di Carlo Levi che in Cristo si è fermato a Eboli ha raccontato la realtà così misera e degradata di questa terra da pensarla dimenticata da Dio. Da poeta di immagini e parole l’esperienza del confino ha assunto per lui un tale senso di
colpa da indurlo a decidere di essere sepolto in quella terra.
Le mani sono state l’unica risorsa di cui disponevano i lucani e le hanno usate, deformate dalla fatica, per costruire dimore con i sassi e fare pasta e pane per nutrirsi.
La Basilicata, per storia, cultura, morfologia geografica, paesaggi, non diventerà mai una realtà industriale e di conseguenza la sua misura meglio proiettata al futuro è l’artigianato.
Esiste in Basilicata una lunga tradizione di coltivazione del grano, ma non si è ancora riusciti a trasformare questa particolarità in una filiera che invece della goffa trasformazione artigianaleindustriale punti a valorizzare l’eccellenza del grano di altissima qualità che si produce in loco attraverso un processo di produzione del fatto a mano diffuso.
Fatto a mano, indica un processo di produzione manuale che non coincide, anche se afferisce, al lavoro artigianale. Un lavoro artigianale può essere interamente fatto a mano oppure integrato con le macchine, mentre il fatto a mano è unlavoro artigianale integralmente manuale.
La pasta lucana é solo quella fatta a mano! Ed è una straordinaria risorsa che ci viene dalla storia dei nostri luoghi e della fatica della nostra gente.
La Lucania, proprio per le sue caratteristiche paesaggistiche e culturali, che in parte ora la penalizzano come terra residuale, è destinata a diventare in un futuro molto prossimo risorsa scarsa e quindi bene posizionale.
È bene prepararsi a raccogliere questa sfida mediante la più stretta tutela delle tradizioni. Ed è necessario avviare un potenziamento della formazione professionale, per offrire ai giovani opportunità ad esse collegate e che potrebbero – molto presto – trasformarsi in opportunità e speranze.